mercoledì 26 settembre 2007

Partenza anticipata?

Oggi è arrivata la notizia che quasi sicuramente domani mattina saranno pronti i nostri documenti e che quindi da domani pomeriggio potenzialmente potremmo partire per l’italia.
In quel momento noi eravamo andati al Museo della Rivoluzione Vietnamita (belle foto dalla 2° guerra mondiale ad oggi, ma non molto altro) e quindi abbiamo avuto tempi di reazione un po’ più lunghi rispetto alle altre coppie.


Foto dal museo della Rivoluzione Vietnamita

Così Stefano è andato per ultimo negli uffici della Cathay Pacific per vedere la disponibilità di voli dei prossimi giorni.
Abbiamo subito ecluso Sabato, perché è il giorno in cui dovremmo finalmente riuscire a telefonare a Konstantin che non sentiamo da quando è partito dall’Italia; erano quindi rimasti possibili domani e Venerdì.

Ad essere sinceri Stefano è andato con la consapevolezza che un anticipo significa risparmio economico, meno problemi per il lavoro e poter rivedere prima tante persone care che aspettano di conoscere Nhat Linh, però anche con un bel po’ di tristezza perché, afa a parte, questo paese ci ha dato tanto e ci dispiace lasciarlo.

Ci ha dato un grande dono, Nhat Linh, ma anche la conoscenza di un popolo e delle sue abitudini che fino a pochi mesi fa avevamo visto sempre così lontano, in tutti i sensi, da noi.



Chiaro che rimanere qui ora significa stare ad Hanoi e non girare il Vietnam come ci sarebbe piaciuto. Hanoi non si può dire sia una bella città, anche se ha alcuni musei, parchi, luoghi sacri e vie con negozi a tema che sicuramente meritano; lo smog ed il rumore sono paurosi; ogni volta che attraversi la strada non sai se arrivi dall'altra parte o se verrai calpestato da 10 motorini.

Però questa città ha un suo fascino, non ci siamo mai sentiti in difficoltà o in pericolo, le persone sono buone, ti fermano per strada chiedendoti “Vietnamese baby?” e l’accarezzano, le sorridono, ci fanno sentire di aver fatto una cosa giusta perché sembrano contenti che due italiani siano venuti qui per accogliere nella loro famiglia una figlia del Vietnam.



Qui in ogni spazio asfaltato della città sono tracciati campi di volano e a metà pomeriggio è pieno di giocatori, uomini e donne; potremmo proporlo a Konstantin ... si fa meno fatica ad andare a raccogliere la pallina!


Così quando Stefano è entrato negli uffici Cathay un po’ in sottofondo c’erano la speranza che il posto non ci fosse e le parole di Roberta (rimasta in hotel): “Partiamo già? Abbiamo ancora tante cose da fare e da vedere!”

E così, anche se c’era posto sia Giovedì che Venerdì, abbiamo scelto il compromesso di partire Venerdì.

La Roby ha detto “però qui ci torniamo veramente!”; lo diciamo spesso alla fine dei nostri viaggi ma poi non lo facciamo quasi mai perché la voglia di vedere nuovi posti prevale sempre, però questa volta siamo sicuri che sì, se il futuro ce lo concederà, qui ci torneremo per far vedere a Nhat Linh i posti in cui l'abbiamo conosciuta e come era bello il nord in cui è nata.


Ci siamo accorti che abbiamo parlato tante volte dei motorini ma di foto non ce n'erano: beh queste per darvi un'idea


Nel pomeriggio siamo andati a ritirare le analisi ed abbiamo scoperto che ... Nhat Linh sta benissimo! .. ma non avevamo grandi dubbi!
La frase del giorno è stata quella del medico francese che ha visitato lei e Alessandro che quando Michela gli ha detto che erano nati lo stesso giorno ha commentato "quello è stato un bel giorno fortunato!".




Giro allo splendido parco Lenin insieme a Bruno, Michela ed Alessandro dopo il ritiro delle analisi per festeggiare l'esito perfetto!



Per i nonni forlivesi che ci vogliono venire a prendere in allegra compagnia
Domani, appena avuta conferma dell'arrivo in Italia Sabato e dopo aver guardato orari di aerei e treni, ci sentiamo; magari dateci un ritorno sul fatto che avete letto quanto scritto qui.

Per Anonimo
Grazie per il tuo splendido commento che ci permettiamo di rilanciare da qui https://www.blogger.com/comment.g?blogID=5861574706281999035&postID=6442029314209699139 perchè merita di essere letto.
Ci hai fatto commuovere; non abbiamo capito chi sei e ci piacerebbe saperlo, forse non ci conosciamo neanche, ma il tuo commento ci resterà comunque nel cuore.

Una sola cosa: missionari no ... chi adotta, salvo casi particolari, parte a farlo solo per sua esigenza, pur sapendo che il figlio diventerà per lui quanto di più importante c’è al mondo; non è vero che si parte ad adottare per l’idea di essere d’aiuto a qualcuno.
E’ chiaro che dopo pensi: “magari l’ho tirata fuori da un brutto destino, magari potrò garantirle un futuro migliore di quello che avrebbe avuto qui”; però forse anche questo è presuntuoso, incerto e non ci sono controprove; quindi l’unica cosa è percorrere insieme “la corsa” che dicevi tu e stare a vedere come andrà.

Ciao a tutti!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,

sono l'anonimo che vi ringrazia per il ... commento al commento. Ci conosciamo, ma non so perchè ho preferito non firmarmi. Vi lascio, se ne avete voglia, il piacere di fare congetture sul mio conto...

Volevo chiarire che il "perfino un po' missionari" non era riferito alla adozione in sè ma all'episodio del primo incontro descritto da Nhat:

"avevano caricato il pulmino di tanti cartoni di latte, quaderni, pennarelli, caramelle e regali anche per i grandi".

In quel preciso momento non eravate ancora genitori e non eravate più soltanto turisti... e allora vi ho immaginato così.

Ma non siete obbligati a riconoscervi in quel che ho scritto...

Per il resto complimenti, congratulazioni e ....

A presto!

Anonimo ha detto...

Abbiamo letto l'ultimo aggiornamento riguardante la vostra partenza; appena sapete qualcosa di definitivo su orario partenza e arrivo a Fiumicino, fatecelo sapere; comprendiamo che questa volta sia più duro fare le valigie per il ritorno, ma rallegratevi al pensiero che questa volta non tornate soli.Ciao,un abbraccio e ....a presto.I nonni forlivesi.